Dopo quanto accaduto nel 2020 non v'è più dubbio, la finanza alternativa è vitale per le piccole e medie imprese del nostro Paese e lo dimostrano i dati degli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation della School of Management del Politecnico di Milano che, con il supporto di Unioncamere ed Innexta, hanno calcolato come da luglio 2019 a giugno 2020, le risorse mobilitate verso le PMI con questi canali non bancari in Italia siano state pari a circa 2,67 miliardi contro i 2,56 miliardi del periodo precedente, con una crescita anno su anno pari al 4%.
Dal crowdfunding ai minibond, dallo smobilizzo di fatture commerciali su piattaforme web al direct lending, sono numerosi gli strumenti oggi a disposizione delle imprese per avere accesso al credito. Se negli ultimi mesi hanno avuto sempre più visibilità, non sono comunque nuovi perché di finanza alternativa se ne parlava già ai tempi della crisi finanziaria del 2008 quando le PMI hanno iniziato a riscontrare pesanti difficoltà senza trovare una risposta adeguata ai loro bisogni rivolgendosi ai tradizionali canali bancari.
Favoriti anche dal crescente sviluppo del settore fintech si sono quindi diffusi nuovi strumenti per raccogliere capitale, generalmente basati su meccanismi di disintermediazione dai prodotti dell'industria finanziaria tradizionale in favore di piattaforme innovative attraverso cui mettere in comunicazione diretta imprese e potenziali investitori.
È importante precisare in questo contesto che anche se si parla di finanza alternativa, le PMI per usufruirne non sono obbligate ad abbandonare il canale bancario ma possono percorrere parallelamente entrambe le strade. È quello che fanno in molte, preferendo diversificare le proprie fonti di finanziamento beneficiando dei vantaggi delle varie opzioni a disposizione.
Sempre più ricco e soprattutto sempre più vario, il mondo dell'accesso al credito offre alle PMI numerose opzioni da vagliare con attenzione perché possono rivelarsi più o meno adatte a seconda del periodo ma anche delle tipologie di mercato, dei clienti e degli obiettivi finanziari. Ecco i principali strumenti di finanza alternativa:
Dati degli Osservatori del Politecnico di Milano alla mano, se si può parlare di vincitore in un settore come la finanza alternativa, che negli ultimi mesi ha dimostrato una crescita notevole da tutti i punti di vista, questo non può che essere l'invoice trading. Solo da giugno 2019 a giugno 2020 è stato in grado di mobilitare € 1,157 miliardi segnando una crescita del 23% rispetto all’anno prima.
Queste piattaforme di finanza alternativa permettono di cedere a investitori professionali fatture commerciali a scadenza mediamente di 3-4 mesi spesso poi utilizzate come sottostante per operazioni di cartolarizzazione. La percezione di maggior rischio di insolvenza da parte dei debitori e l'esigenza di liquidità immediata per via dell'emergenza economica causata dalla pandemia hanno spinto sempre più imprese verso questa opzione rappresentata sul mercato da un crescente numero di operatori in grado di assicurare velocità, trasparenza e facilità d'uso.