Per evitare una crisi di liquidità o anche solo per avere un cash flow regolare, spesso le aziende si trovano a dover scegliere come muoversi all'interno delle tante opportunità per ottenere un credito. Una buona prassi iniziale è quella del migliorare il proprio rating bancario unitamente agli indici di bilancio perché non tutti gli strumenti proposti dal mercato finanziario impattano positivamente su questi parametri. Più in generale, è fondamentale per le aziende conoscere cosa influisce sul rating perché, come vedremo, ne va del loro futuro.
Il rating bancario è un punteggio basato sulla disponibilità economica di un'impresa che viene assegnato dalla banca o da un istituto di credito. Quantifica quanto può risultare rischioso concedere a quell’impresa un prestito o un finanziamento. E permette di valutare a quali condizioni farlo. Migliorare il rating bancario significa, quindi, aumentare le possibilità di accesso al credito: migliore è questo punteggio, maggiori saranno il potere di negoziazione dell'azienda e le probabilità di ottenere ciò che si richiede.
L'obbligo per le banche di quantificare, attraverso un calcolo probabilistico, la capacità che un’impresa può avere nel ripagare un debito, e su questa base decidere se concederlo, è contenuto nelle direttive dettate dagli accordi di “Basilea 1, 2 e 3” e accettate dalla Banca d’Italia. Ogni istituto finanziario può stabilire una propria modalità di valutazione di questo parametro, ma esistono voci che ricorrono quasi sempre. È necessario, quindi, prestare attenzione alle condizioni per migliorare il proprio rating bancario. Quella principale è la differenza tra il capitale proprio dell’impresa investito e quello finanziato da terzi. Molto importanti sono anche il costo degli interessi passivi pagati, la ripartizione dei debiti tra brevi, medio e lungo termine, oltre al valore dei crediti commerciali dell’impresa ed eventualmente delle sue scorte.
Approfondendo le modalità di valutazione che le banche oggi utilizzano per decidere se concedere o meno un finanziamento oppure un prestito, si scopre che non è solo l'aspetto quantitativo legato al bilancio a influire sulla scelta, ma pesano anche gli aspetti qualitativi e andamentali. I primi riguardano la solidità patrimoniale e il settore in cui opera l’azienda, i secondi sono, invece, legati alla movimentazione dei conti, all'utilizzo dei fidi, alla presenza di crediti e lo ro duration e a un’eventuale segnalazione alla Centrale dei Rischi.
Avendo solo una cadenza annuale (salvo per le aziende maggiormente dimensionate che redigono anche relazioni semestrali, il bilancio ha un peso relativo nella valutazione del rating di un’azienda, mentre grazie al loro elevato grado di obiettività assumono una valenza decisiva gli aspetti andamentali di cui tra l'altro si può disporre in modo continuativo. Alla luce di questo, si possono individuare 5 principali azioni per migliore il rating bancario
Tra gli strumenti oggi a disposizione delle PMI per migliorare il rating bancario, ottimizzando la gestione dei ritardi e degli insoluti, quello che si rivela essere tra i più efficaci è l'invoice trading; la vendita di fatture online attraverso piattaforme specializzate, 100% digitali, sicure, veloci e flessibili. Questo tipo di soluzioni permette alle aziende di gestire il capitale circolante in modo più fluido ed efficace, senza le restrizioni degli strumenti usati tradizionalmente. Alle aziende interessate all'anticipo di una fattura, basta presentare la propria richiesta a una piattaforma di invoice trading che le attribuirà un punteggio incrociando i dati a disposizione con quelli presenti nelle banche dati di alcuni provider. Una volta accettata, la fattura verrà quindi messa a disposizione degli investitori che anticiperanno un importo pari a circa l’85-90% del corrispettivo, mentre il saldo sarà liquidato alla scadenza.
L'invoice trading migliora il rating bancario di un'azienda non solo aiutandola a gestire meglio gli insoluti, ma anche influendo sulla sua posizione finanziaria netta perché converte i crediti commerciali, che sono un asset semi-illiquido, in liquidità immediata senza che si generi una contropartita di debito nel passivo dello stato patrimoniale.