L’intero sistema imprenditoriale sta attraversando un lungo periodo di discontinuità e in questa fase conoscere come ottenere liquidità in modo veloce e snello può fare la differenza tra un’azienda che imbocca la via della ripresa e un’altra che invece continua a vivere gli effetti negativi della pandemia. Affianco ai canali di accesso al credito più tradizionali e noti, hanno sempre più spazio sul mercato anche gli strumenti messi in campo dal mondo fintech che, fin da subito, si è mostrato attento ai bisogni delle PMI.
Data la particolare situazione che le imprese si sono trovate ad affrontare, sono state avviate una serie di azioni di sostegno a livello nazionale e un primo step per la ripartenza delle aziende può essere l’attivazione di strumenti per ottenere liquidità, per esempio attraverso le novità introdotte dal Decreto Sostegni Bis (DL n. 73/2021).
Per rilanciare l’economia, infatti, è stata prorogata dal 30 giugno fino al 31 dicembre 2021 l’efficacia della Garanzia Italia SACE, che garantisce finanziamenti erogati dal sistema finanziario, e della disciplina speciale del Fondo di Garanzia PMI, che fa sì che sia lo Stato a fornire garanzie al posto delle imprese. La durata massima dei finanziamenti è ora diventata di 10 anni e la copertura del Fondo Garanzia PMI e dell’art. 13 del decreto Liquidità nelle modalità è stata rivista sia per i finanziamenti richiesti entro il primo semestre del 2021 sia per quelli richiesti dopo il 30 giugno.
Per le imprese con meno di 500 dipendenti è stata introdotta anche una di garanzia pubblica di portafoglio a sostegno dei crediti a medio lungo termine in favore di progetti di ricerca e sviluppo.
Pur non essendo semplice orientarsi tra i decreti in continuo aggiornamento, è fondamentale tenersi informati sulle opportunità di ottenimento di liquidità, muovendosi però anche in altre direzioni. Molte aziende lo fanno partendo da quelle più note come ad esempio i finanziamenti bancari, validi soprattutto nei casi di necessità meno gravi, per acquisire elasticità e quindi maggiori margini di manovra nelle proprie scelte finanziarie.
In questo periodo storico non è però propriamente semplice ottenere un finanziamento dalle banche in pieno credit crunch, dunque è opportuno cercare un'alternativa come ad esempio i Minibond, obbligazioni o titoli di debito emessi dalle imprese e sottoscritti da investitori professionali e qualificati e che offrono una quota di denaro contrattualmente stabilita attraverso il pagamento di cedole periodiche.
Questo strumento è a medio lungo termine, più adatto ad effettuare nuovi investimenti e non a rispondere alla necessità di liquidità immediata; un'altra opzione potrebbe essere quindi la cartolarizzazione. In questo caso, l'azienda può cedere crediti a una società detta “veicolo”, che reperisce le risorse necessarie per acquistarli attraverso l’emissione di titoli di debito, che verranno rimborsati dalla società emittente esclusivamente mediante i flussi di cassa derivanti dai crediti cartolarizzati.
Un numero crescente di imprese per non rischiare problemi di continuità del flusso di cassa ha scelto in questi mesi per la prima volta di affidarsi agli strumenti più innovativi proposti dal mondo fintech, spesso attratte dalla facilità d’uso ma anche dai tempi brevi di attesa.
Diventato termine familiare ai più, il crowdfunding è uno di questi si basa su una piattaforma online e permette di raccogliere capitali sotto forma di prestiti (o crediti) derivati da investitori privati ed istituzionali, a condizioni più convenienti e accessibili rispetto a quelle proposte dagli strumenti finanziari tradizionali. Questo tipo di canale di accesso al credito è molto apprezzato per via della flessibilità e dell’assenza di burocrazia e non richiede alcuna garanzia personale.
Gli stessi vantaggi contraddistinguono anche il social lending, un modo per ottenere prestiti anche da privati sempre tramite piattaforma on line, e l’invoice trading.
Comprendere come ottenere liquidità con l’invoice trading è molto semplice perché tutto avviene on line e in tempi ridotti attraverso piattaforme che presentano una user experience di immediata comprensione. Attraverso questo canale di accesso al credito le aziende possono vendere alcune delle proprie fatture che, dopo essere state valutate, vengono proposte a degli investitori perché le acquistino pagando subito circa l’85-90% del valore nominale del credito e la restante parte a fattura saldata.
Diverso dall’invoice trading è il factoring, che ha un meccanismo simile ma attuato con dei limiti poco pratici, come per esempio l’obbligo di cedere quasi sempre interi pacchetti di crediti commerciali senza poter scegliere a seconda delle proprie esigenze. Un altro motivo per optare per l’invoice trading è l’assenza di segnalazione alla Centrale Rischi prevista invece dal factoring e da molte altre opzioni di accesso al credito. Questo ennesimo vantaggio rende l'invoice trading, che non è qualificato come forma di finanziamento, lo strumento ideale da affiancare a quelli più tradizionali di cui la imprese possono usufruire liberamente.