Reperire dal sistema bancario risorse per finanziare gli investimenti e riuscire a farlo ottenendo tassi di interesse convenienti è complesso, soprattutto per le piccole e medie imprese. Le aziende che desiderano salvaguardare la propria stabilità e intraprendere il percorso di crescita che hanno delineato per i prossimi mesi in cui è previsto un rimbalzo dell’economia, pur non rinunciando alla speranza di un aiuto finanziario da parte delle banche, possono affiancare a questa opzione delle fonti di finanziamento alternative. Ne esistono diverse nel panorama tradizionale e anche in quello innovativo legato al settore fintech: è fondamentale conoscerle, per selezionare quella più adatta alla propria natura e alla situazione finanziaria contingente.
Grazie ad alcune novità introdotte nel contesto normativo e regolamentare nazionale ed europeo e all’accelerazione del processo di digitalizzazione a seguito della pandemia, oggi un imprenditore ha la possibilità di scegliere fra numerose e variegate fonti di finanziamento alternative. Il primo passo per poterne usufruire è quello di effettuare un cambio di mindset, non dando più per scontato che solo la banca possa intervenire, e permettendosi invece di valutare le opzioni disponibili sul mercato superando la diffidenza spesso rivolta a soluzioni alternative, che hanno ormai anche uno storico sul mercato e si sono dimostrate efficaci.
Prima di fare il grande passo per avvicinarsi a tutto ciò che si trova sotto il nome di fintech, molte aziende puntano su alcune fonti di finanziamento alternative più classiche come i minibond, i PIR e su alcune iniziative pubbliche. É utile conoscerne le caratteristiche anche per valutarne la reale convenienza rispetto a strumenti di accesso al credito più innovativi.
Minibond e PIR sono strumenti a medio-lungo termine, i finanziamenti pubblici rappresentano un’opportunità valida ma non sempre facile da cogliere: le imprese che necessitano di liquidità a breve termine e allo stesso tempo ottimizzare la gestione delle scorte e i rapporti di fornitura possono trovare risposte più efficaci rivolgendosi al vivace settore del fintech.
Quando la tecnologia ha iniziato a inserirsi nel mondo della finanza che oggi ne è pervaso, sono infatti nati numerosi strumenti di accesso al credito che possono essere considerati a tutti gli effetti delle valide fonti di finanziamento alternative. Uno di quelli che ha conquistato la fiducia delle imprese e risulta essere tra i più utilizzati negli ultimi anni è l’invoice trading. Il meccanismo proposto è molto semplice e allo stesso tempo efficace: le imprese possono cedere i propri crediti commerciali
pagabili generalmente a 30-60-90-120 giorni per ricevere i soldi in anticipo e così gestire meglio la propria liquidità. Lo fanno attraverso delle piattaforme online che valutano e assegnano un rating ad ogni singola fattura da vendere sulla base di alcuni indicatori e incrociando i dati a disposizione con quelli presenti nelle banche dati di alcuni provider. In pochi giorni arrivano poi a proporla a degli investitori professionisti in grado di anticipare nell’immediato anche l’85-90% dell’importo totale, mentre il saldo sarà liquidato alla scadenza.
Tra le piattaforme online di invoice trading più innovative c’è CrescItalia, un interlocutore valido per l’imprenditore che cerca fonti di finanziamento alternative da affiancare a quelle bancarie, grazie alla sua profonda conoscenza tanto del mondo della finanza, quanto di quello delle PMI e delle soluzioni tecnologiche al loro servizio. Tra i vantaggi più immediati dell’invoice trading c’è sicuramente la rapidità con cui vengono erogate le risorse e la semplicità dell’iter per richiederle, ma è fondamentale per un’azienda anche la flessibilità che si traduce nel poter decidere di cedere anche una singola fattura, senza i vincoli tipici del castelletto bancario, che impone un tetto, o del factoring che permette la cessione solo di più fatture.
L’invoice trading tra le varie fonti di finanziamento alternative è anche una delle meno rischiose soprattutto nella formula pro soluto che libera l’imprenditore dal rischio di insolvenza, ceduto alla piattaforma assieme al credito. Per le imprese interessate a usufruire anche del canale bancario è essenziale, inoltre, l’assenza di segnalazioni in Centrale Rischi previste invece da altre forme di finanziamento alternative.
Grazie al suo ruolo di cardine fra investitori e PMI, rispetto ad altri player CrescItalia è in grado di offrire anche la certezza e la continuità della cessione fatture, elemento che in molte situazioni critiche può fare la differenza. Operando direttamente per nome e per conto degli investitori, CrescItalia effettua la selezione delle fatture da cedere basandosi sulle policy di investimento da loro indicate. Ciò significa che una sua approvazione si traduce in un acquisto assicurato, non ci sono altre incognite da affrontare e più il rapporto di cessione prosegue più si acquisisce anche la possibilità di contare su una certa continuità di esiti positivi e quindi di crediti ceduti con successo.