Quali sono i trend fintech per il 2020? Se il digitale è, per definizione, in perenne movimento, il fintech si colloca ai vertici del settore per rapidità di evoluzione.
Nuovi software e hardware hanno aperto la strada a possibilità fino a poco tempo fa impensabili, uniti a un quadro normativo che si è sbloccato con la direttiva PSD2 e, non ultimo, alla sempre crescente fiducia dei consumatori.
Velocità e flessibilità sono le parole chiave per affrontare il cambiamento nella gestione del denaro. Anche quello dovuto al coronavirus: il lockdown ha avvicinato al digitale anche fasce di popolazione prima decisamente meno coinvolte, come gli anziani.
Molti servizi prima di quasi esclusiva pertinenza bancaria possono, oggi, essere forniti da terzi. Un nutrito parterre di attori ha cominciato a farsi notare con proposte estremamente attraenti per un pubblico giovane e nativo digitale, poco avvezzo a interfacciarsi con gli istituti di credito.
Le banche tradizionali, dal canto proprio, si sono trovate di fronte a una scelta: raccogliere la sfida del cambiamento o subirla passivamente.
Per analizzare i trend fintech del 2020 in Europa partiamo proprio dalle banche online, le cosiddette challenger bank: prive di sportelli, lavorano esclusivamente attraverso applicazioni per cellulare (al massimo, app per desktop). Costi bassissimi e immagine cool consentono a questi player di avvicinarsi più facilmente al pubblico dei giovanissimi, poco abituati all’idea di spendere per gestire un conto corrente.
Strettamente connesso è il settore dei pagamenti. La direttiva PSD2 (Payment Services Directive 2) ha fissato uno spartiacque, innovando lo scenario normativo. Oggi è possibile ottenere informazioni e disporre ordini di pagamento sui conti correnti bancari semplicemente rilasciando un’autorizzazione, dando il via libera a servizi innovativi.
Tra le tante novità nei trend fintech 2020, impossibile non citare, poi, l’innovazione nel settore dei roboadvisory, consulenza finanziaria dove l’apporto umano è minimo: le decisioni di investimento sono prese da algoritmi sulla base degli obiettivi dell’investitore.
La platform economy riguarda sempre più anche il fintech. Per i risparmiatori sono disponibili nuove opportunità di investimento basate su servizi web che mettono in comunicazione lenders e borrowers in maniera più fluida ed efficiente rispetto al passato. Ci guadagnano tutti: gli investitori, (che possono più facilmente impiegare le proprie risorse) e le aziende prenditrici (che hanno necessità di ottenere credito e massimizzano in tal modo le possibilità di approvvigionamento).
Tra i trend fintech 2020 più interessanti è impossibile non menzionare i servizi di credit scoring, che migliorano la gestione del rischio in azienda e la sicurezza generale del sistema economico.
Da non sottovalutare, poi, il settore delle fonti di finanziamento alternative. Come l’invoice trading: la possibilità, cioè, di smobilizzare i propri crediti verso aziende terze. Anticipo fatture, credito di filiera e factoring sono alcune delle voci più interessanti per i CFO che vogliono diversificare.
Tra le proposte innovative meno conosciute dal pubblico va senz’altro citato anche il crowdfunding. Oggi basta presentare un progetto di impresa strutturato e caricarlo su una delle tante piattaforme disponibili sul mercato: ci penserà la folla a decidere se finanziarlo, anche con microinvestimenti.
Anche nel fintech non è possibile prescindere da big data e intelligenza artificiale (AI). La riduzione degli sportelli fisici rende, inoltre, centrale il tema dell’assistenza al cliente: qui entra in gioco l’AI, essenziale per gestire il customer service nel 2020 risparmiando sui costi.
Last but not least, tra i trend del fintech 2020 non è possibile trascurare i servizi legati alla blockchain (particolarmente utile per i trasferimenti inter e intrabancari) e alle criptovalute, che stanno diventando sempre più popolari.