Veloce, pratico, integrabile, sicuro: con il fintech, il reverse factoring si evolve in advanced reverse factoring. Un flusso di liquidità costante per le aziende e la possibilità di supportare finanziariamente anche i fornitori strategici lungo tutta la filiera. In pro-soluto e senza segnalazione in Centrale Rischi.
Factoring, reverse e fintech: quando armonizzati tra di loro, rafforzano i rapporti tra l'esigenza finanziaria e quella produttiva, contribuendo a garantire la tranquillità di un flusso costante di liquidità ed efficienza anche lungo la catena dei fornitori.
Si inizia con il factoring, un settore che nel 2021 è tornato a segnare un +5% rispetto all’anno precedente – secondo l’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano. Il factoring può diventare reverse factoring (o factoring indiretto) quando le aziende stesse attivano una partnership per favorire la cessione delle fatture dei propri fornitori: anche in questo caso, i dati confermano un settore in crescita (+14% rispetto al 2020).
Tuttavia, ciò che realmente trasforma il reverse factoring in advanced reverse factoring è la tecnologia fintech delle piattaforme. Si tratta di un'evoluzione che consente la gestione online delle pratiche, totalmente integrabile con i sistemi operativi tanto delle PMI cedenti, quanto delle aziende debitrici, degli investitori e delle banche.
Vediamo più nel dettaglio come funziona il reverse factoring e quali sono i 5 elementi cardine per crescere grazie a questa soluzione.
Nel factoring indiretto, abbiamo, da un lato, le società d capitali italiane con una buona solidità finanziaria, che intervengono per garantire liquidità; dall'altro, ci sono le aziende con fornitori continuativi e spesso strategici. In questa relazione, le piattaforme fintech definiscono un processo di lavoro che consente alle PMI d assicurare i flussi di cassa e sostenere anche i propri fornitori con la liquidità di cui hanno bisogno.
L'azienda concorda con il partner di factoring l'importo massimo dei crediti ai quali dare accesso per lo smobilizzo, certificando liquidità ed esigibilità di ogni fattura.
È poi lo stesso fornitore a proporre quali e quante fatture smobilizzare e a ricevere rapidamente un corrispettivo che, in fase di acconto, viene erogato in tempi rapidi nella misura massima del 90% - il saldo al pagamento della fattura, al netto dei costi della cessione. Si tratta, dunque, di una procedura trasparente e sicura che gestisce, automatizza e traccia l'intero processo delle operazioni in pro-soluto e senza segnalazione in Centrale Rischi.
Il reverse factoring è lo strumento più rapido e pratico per supportare i propri fornitori strategici e ottimizzare la supply chain.
Tutto si basa sulla correlazione tra i 5 elementi cardine di questa soluzione finanziaria: azienda, capitali, tecnologia, competenze, filiera.
Le dimensioni delle PMI italiane acuiscono le difficoltà di un accesso al credito costante e fluido. Per questo, le liquidità alternative come il reverse factoring offrono maggiore flessibilità con le piattaforme fintech, a costi spesso ridotti rispetto al canale tradizionale. Inoltre, le aziende che vantano un importante network di fornitori continuativi, fidelizzati e strategici hanno a disposizione un patrimonio di relazioni che, se opportunamente integrato in un processo, consente di tradursi in liquidità immediata per tutti.
Investitori e fondi di investimento assicurano che i capitali siano indirizzati verso misure di sviluppo per la crescita delle aziende. Grazie alle piattaforme digitali integrate di servicing, gli investitori istituzionali garantiscono la continuità, poiché sono supportati allo stesso tempo nei processi di valutazione e di validazione dei crediti commerciali, nonché nella gestione delle operazioni di investimento.
Le piattaforme fintech abilitano la costruzione di uno spazio condiviso, di facile gestione e sicuro per il perfezionamento delle operazioni. Allo stesso tempo, è possibile ottenere operatività e visibilità complete sui flussi di competenza - a tutti i livelli e in tempo reale. La gestione online delle procedure è totalmente integrabile con i sistemi operativi delle PMI cedenti e di aziende debitrici, investitori e partner, mediante un processo che gestisce, automatizza e traccia tutte le operazioni nel rispetto della normativa vigente e in trasparenza.
Il ricorso a un advisor genera, già in una fase anteriore alla cessione, una relazione utile a prevenire il possibile rischio di credito attraverso l'analisi dei debitori e del loro grado di solvibilità. Si tratta di una prevalutazione che si combina con la successiva neutralizzazione del rischio e con tutti i possibili interventi in corso d'opera.
Le relazioni costruite nel tempo all'interno della filiera possono essere valorizzate in una catena di processo: le aziende capo filiera garantiscono ai propri fornitori servizi innovativi, integrati con i propri ERP e in grado di ottimizzare il capitale circolante. Al contempo, tutti i livelli della filiera possono evitare di trasformare il proprio debito di fornitura in debito finanziario operando con strutture non assoggettate alla segnalazione in Centrale Rischi.
In sostanza, il reverse factoring consente di estendere il merito creditizio dell'azienda leader a tutti i fornitori, a prescindere dalla loro dimensione, riducendo i costi operativi. Lungo i processi di supply chain, la concentrazione dei rischi nelle singole esposizioni che limitano la concessione del credito può essere rimossa o ridimensionata, così come viene superata ogni possibile lentezza nei processi decisionali grazie all'integrazione tecnologica tra fornitori e capo filiera.