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Stretta creditizia: ottenere liquidità in tempi rapidi è possibile

Dopo un lungo periodo di recessioni, riprese, cambiamenti rapidi degli scenari politici e sociali, le PMI si trovano all’ingresso di una nuova fase di stretta creditizia, che strumenti di finanza alternativa come l’invoice trading possono bilanciare sostenendone la crescita.

STRETTA CREDITIZIA: FINCHÉ C'È FINANZA (ALTERNATIVA) C'È SPERANZA

L’attuale momento di stretta creditizia – anche nota come “credit crunch” – rende complesso per le PMI attingere liquidità dalle tradizionali fonti di finanziamento. Eppure, l’Italia è al quarto posto al mondo per la raccolta di capitali tramite finanza alternativa e può, quindi, facilitare l’accesso a un mercato maturo nella diversificazione delle fonti. Ciò accade attraverso le piattaforme fintech, che mettono in contatto le PMI con soggetti quali i fondi alternativi di credito e/o gli strumenti di invoice trading, che possono acquistare le loro fatture in pro-soluto. Tutto nel segno della velocità: sia rispetto ai tradizionali canali bancari e sia nell’erogazione digitale dell’operatività.

STRETTA CREDITIZIA: ACCEDERE ALLA LIQUIDITÀ È DIFFICILE DA SEMPRE PER LE PMI

Come ripercorre il Rapporto Cerved PMI 2021, dopo la doppia recessione del 2008-09 e del 2011-12, “le PMI italiane hanno iniziato un graduale e lento processo di ripresa, che le ha portate solo nel 2018 oltre i livelli di ricavi del 2007”. L’emergenza sanitaria seguita alla diffusione del Covid-19 “ha bruscamente interrotto questo recupero: in media, le PMI hanno contratto i ricavi in termini reali dell’8,8% tra 2019 e 2020”. Le misure di sostegno successive, dalle moratorie del Decreto Cura Italia alle garanzie statali e gratuite sui finanziamenti bancari, hanno riportato le PMI a un momento di apparente tranquillità.

Tuttavia, ci sono elementi che espongono le imprese a rischi sempre più evidenti di un’ulteriore stretta creditizia:

  • le moratorie e le garanzie in scadenza;
  • l'attuale situazione geopolitica e post pandemica;
  • i nuovi criteri più restrittivi in materia di classificazione economica delle imprese;
  • gli investimenti necessari per adeguarsi ai nuovi criteri ESG.

I BISOGNI DELLE PMI ALLA PROVA DELLA STRETTA CREDITIZIA

L’effetto diretto del credit crunch sulle PMI è riscontrabile nella loro minore capacità, da un lato, di accesso alla liquidità e, dall’altro, di soddisfacimento della domanda, anch’essa in calo. In questo momento le PMI hanno bisogno di:

  • finanziare soprattutto i processi di trasformazione digitale e sostenibile;
  • aumentare il livello di managerializzazione;
  • innalzare la produttività e sostenere la crescita.

Nel contesto attuale, la finanza alternativa può garantire alle aziende risposte efficaci e rapide: grazie all’accesso ai suoi strumenti, tra luglio 2020 e giugno 2021 le PMI hanno infatti incassato 4,23 miliardi di euro, con una crescita del 58% dai 2,67 miliardi di un anno prima. Lo rileva la quarta edizione del Quaderno di ricerca sulla Finanza alternativa per le PMI in Italia, redatto dagli Osservatori Entrepreneurship Finance&Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.

L'OPPORTUNITÀ DEI CANALI NON BANCARI PER LE PMI CON POTENZIALE DI CRESCITA

Le prospettive a medio termine non sono oggettivamente rosee se non per quelle aziende che hanno sapientemente utilizzato i finanziamenti e le garanzie statali per creare una base di incremento della capacità competitiva, sia sul mercato domestico che internazionale.

Sempre secondo il Rapporto Cerved PMI 2021: “È necessario che le risorse pubbliche non siano date a pioggia, ma che rafforzino le imprese con il potenziale di creare ricchezza e occupazione, distinguendole da quelle che invece sono decotte e che potrebbero diventare zombie firms”. Insomma, sono proprio quelle PMI che hanno approfittato delle moratorie ottimizzando i finanziamenti che, ora, sono in grado di presidiare il proprio mercato anche grazie ad altre forme di intervento non tipicamente bancario, sia nella gestione del proprio circolante, sia nell’attrarre finanziatori e investitori per il consolidamento della crescita.

LA RISPOSTA FINTECH ALLA STRETTA CREDITIZIA RISPETTO AI CANALI TRADIZIONALI

L’opportunità attuale è sicuramente rappresentata dall’evoluzione del mercato dei capitali non esclusivamente bancari che oggi offre importanti possibilità di accesso al credito sia per interventi nel breve periodo (capitale circolante), sia nel medio (finanziamenti a m/l termine e minibond).

Le fintech coniugano soluzioni tecnologiche all’avanguardia per finanziare la crescita con meccanismi di invoice trading effettuati da investitori istituzionali attraverso piattaforme ad hoc. Questi strumenti sono dei veri e propri plug-in, in grado di connettere i sistemi gestionali delle PMI e consentono un controllo molto rapido e personalizzato del circolante. L’operatività finanziaria diventa così molto più veloce, sia in termini di riscontro sulla fattibilità dell’intervento sia per quanto riguarda l'erogazione vera e propria. Senza dimenticare che si tratta di operazioni in pro-soluto, che non richiedono la segnalazione in Centrale Rischi.

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