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Come prevenire e neutralizzare il rischio di credito: strategia e soluzioni

L’invoice trading, affiancato da un rapporto sinergico tra advisor e azienda cedente, è la soluzione ideale per garantire liquidità anticipando i crediti in tempi brevi e assumendosi il rischio sul mancato pagamento dei debitori, anche senza la segnalazione in Centrale Rischi.

SCENARIO: LA LIQUIDITÀ DELLE PMI TRA RIPRESA, SCADENZE E NUOVE CRISI

A due anni dall’inizio della pandemia, il contesto macroeconomico mostra segni di un progressivo miglioramento, anche se meno brillante del 2021: secondo l’ultima Mappa dei Rischi 2022 di Sace, dopo il forte rimbalzo del PIL mondiale nel 2021 (+5,8%), il 2022 indica una crescita attesa del 4,2% e il commercio internazionale di beni registra un aumento del 4,8%.

Ma la primavera sta per portare in emersione alcune fragilità del sistema impresa italiano. Il Centro studi di Unimpresa ha di recente tracciato lo scenario connesso al rischio insolvenza per le quasi 700mila imprese italiane che, a inizio 2022, rischiano il default a causa della fine della moratoria dei finanziamenti concessi dalle banche, introdotta con il decreto-legge Cura Italia nella primavera del 2020 e in programma per il prossimo 31 marzo.
Altre scadenze aggiungono ulteriori elementi di rischio per la liquidità delle PMI italiane: lo stop dal 30 giugno delle garanzie statali e gratuite sui finanziamenti bancari, operate finora dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Sace, e le attuali spinte inflazionistiche, oltre ai costi in crescita esponenziale delle materie prime.

Una serie di incognite che, proprio nelle ultime settimane, sono state aggiornate dall’attuale crisi in Ucraina. Secondo un recentissimo report Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale: “Veicolata lungo diversi canali di trasmissione che spaziano dal tema energia alle relazioni commerciali, dal canale bancario-finanziario alla fiducia degli operatori, questa crisi inciderà probabilmente sulla traiettoria della crescita economica dei Paesi – del continente europeo e non solo – rallentandone la solida dinamica registrata nel 2021”.

Insomma, in un contesto che si muove in equilibrio tra ripresa, scadenze e nuove crisi, il tema della liquidità e del rischio di credito per le imprese è quanto mai attuale e delicato.

SOLUZIONI TRADIZIONALI PER LA CESSIONE DEL CREDITO D’IMPRESA: PRO-SOLVENDO VS PRO-SOLUTO

Il contratto di factoring che regola la cessione e l’acquisto di crediti commerciali si definisce, prima di tutto, in una scelta: pro-solvendo o pro-soluto. Quando si parla di factoring pro-solvendo, l’azienda cedente rimane obbligata in caso di insolvenza del debitore. Invece, nel factoring pro-soluto, l’impresa cedente si libera del rischio di inadempimento da parte del debitore, che ricade quindi sul cessionario.

Per scegliere tra una forma e l’altra di factoring bisogna valutare molti aspetti, come l’ammontare del debito e la capacità dell’impresa di ricevere finanziamenti. Un’azienda sana valuta i propri clienti ed è in grado di farlo secondo i propri strumenti ma, a livello operativo, il rischio di credito viene ridotto ai minimi termini dall’acquisto in modalità pro-soluto, soprattutto in periodi di forte volatilità dei mercati e di turbolenze politiche. Infatti, il rischio vero e proprio è di fatto neutralizzato perché l’azienda riceve subito un acconto fino al 90% del credito ceduto, erogato nel giro di 48 ore, e può gestirne la liquidità che ne deriva. Se il suo fornitore non paga, non subisce nessun contraccolpo se non nella restante percentuale del 10%, erogabile già al netto del costo posticipato della cessione.

PREVALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO: I VANTAGGI DELL’INVOICE TRADING

Per prevenire al meglio il rischio di credito, un’azienda ha la possibilità di rivolgersi a un advisor, in una fase anteriore alla cessione, in qualità di partner. In questo modo, si attiva una relazione progressiva con l’azienda che è in grado di anticipare e di prevenire il possibile rischio di credito attraverso l’analisi dei debitori e del loro grado di solvibilità.

In sostanza, si tratta di una fase di prevalutazione che è seguita da una seconda fase, la neutralizzazione del rischio, attraverso la cessione in pro-soluto dei crediti commerciali nella misura e nei tempi concordati con l’azienda e senza la segnalazione in Centrale Rischi. L’invoice trading opera proprio in questa prospettiva, acquistando i crediti commerciali così da anticipare ai clienti la liquidità necessaria.

In questo modo, le PMI possono essere sostenute con due tipi di strumento:

  • a breve termine, comprando le fatture e dando subito liquidità di respiro alle aziende;
  • a lungo termine, operando con un fondo di investimento e assicurandosi che i capitali siano indirizzati verso misure di sviluppo per la crescita delle stesse aziende.

L’importante è scegliere una soluzione che sia in grado di operare in sicurezza, velocità e continuità per smobilizzare il capitale circolante, garantendo all’azienda indici di bilancio migliori e permettendole di agire immediatamente sul mercato grazie alla liquidità ottenuta.

 

perchè alle pmi italiane  conviene cedere i crediti

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