In un Paese come l'Italia in cui tempi medi di liquidazione delle fatture sono di oltre due mesi e solo fornendo alcune garanzie è possibile accedere al credito sui canali tradizionali, una soluzione come l'invoice trading proposta da Crescitalia è l'ideale per le imprese che hanno bisogno di liquidità immediata. Lo è perché rappresenta uno strumento di finanziamento semplice, rapido e sicuro, ma anche perché non comporta la segnalazione alla Centrale Rischi.
L'anticipo fatture è una soluzione per assicurare la continuità del cash flow di cui possono approfittare non solo le aziende in crisi di liquidità ma anche quelle che, guardando a nuovi investimenti o espansioni, desiderano un finanziamento del proprio capitale circolante. Questo strumento, con l'irruzione della tecnologia nel mondo finanziario, è diventato più che mai accessibile e conveniente grazie alla creazione di piattaforme di invoice trading, che permettono di cedere le proprie fatture direttamente on line.
Un portale come Crescitalia, che opera direttamente per conto degli investitori, procede a una valutazione di questi crediti commerciali, per poi proporli agli investitori che hanno scelto di puntare sull'anticipo fatture per avere un ritorno finanziario e allo stesso tempo sostenere il fragile ecosistema delle PMI italiane.
Il modello di invoice trading proposto è quello pro-soluto: è l’investitore quindi che attraverso le funzioni di Crescitalia, si accolla il rischio di insolvenza del cliente senza poter esercitare il regresso verso il cedente.
Uno dei punti di maggiore differenziazione tra l'anticipo fatture e le altre soluzioni, come il factoring o che appartengono al sistema del credito tradizionale, è l’assenza nel primo caso dell'obbligo di segnalazione alla Centrale Rischi. Ci sono soggetti che sono tenuti a effettuarla ma non Crescitalia, che si differenzia sul mercato per avere selezionato solo una certa tipologia di investitori, tutti non soggetti a tale obbligo.
Per comprendere meglio l'importanza di questo aspetto basta osservare quali e quanti sono i players che per legge sono tenuti ad aderire alla Centrale Rischi con l'invio di informazioni periodiche. Oltre alle banche, in questa affollata categoria ci sono le società finanziarie, quindi società come quelle di factoring o di leasing, non bancarie ma autorizzate a concedere finanziamenti sotto qualsiasi forma in quanto intermediari finanziari.
Ci sono anche le società di cartolarizzazione dei crediti (SPV) che acquistano finanziamenti o altre attività finanziarie cedute da banche o da altri intermediari emettendo titoli negoziabili sul mercato, e infine gli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), che raccolgono denaro presso i risparmiatori e lo investono in strumenti finanziari, crediti, beni mobili e immobili o altre attività.
Nato come un sistema informativo sull'indebitamento dei clienti verso banche e intermediari finanziari, la Centrale Rischi ha l'obiettivo di consolidare la stabilità finanziaria del sistema creditizio ottimizzando la valutazione del merito di credito dei clienti e valutando la qualità del credito concesso. Ogni mese, infatti, le banche e in generale gli intermediari finanziari sono tenuti a comunicare mensilmente gli affidamenti e relativi utilizzi dei loro clienti; queste informazioni andranno ad alimentare la Centrale Rischi.
Optando per uno strumento per la liquidità differente dall’invoice trading proposto da Crescitalia, ci si espone alla “pubblicità” presso gli addetti ai lavori delle metodologie di gestione delle proprie finanze.