Cresce il ricorso agli strumenti di smobilizzazione dei crediti d’impresa e cresce, in particolare, l’Invoice Trading ovvero la vendita di fatture. I tempi di riscossione delle fatture nel nostro Paese sono sempre più lunghi e il rischio per le aziende esposte è di non riuscire più a far fronte ai propri impegni con le banche e, di conseguenza, chiudere i battenti. A confermare la “pessima abitudine” delle imprese italiane a ritardare i pagamenti dei documenti commerciali arrivano i dati del primo trimestre 2019 dello Studio Pagamenti di CRIBIS. L’osservatorio fotografa una situazione in cui solo il 35,5% delle imprese (il 5,2% in meno rispetto allo scorso anno) rispetta i tempi di pagamento concordati, mentre l’11,1% (in crescita del 6%) salda i conti con ritardi superiori ai 30 giorni e la quota rimanente (+2,5% rispetto al 2018) lo fa oltre i termini, ma con ritardi contenuti entro il mese. La dimensione aziendale influenza la puntualità: solo il 12,5% delle grandi imprese paga i propri fornitori nei tempi giusti, mentre la quota sale al 24,2% per le medie e al 36,5% nelle PMI e micro imprese.
Un aiuto dal FinTech
Lungaggini e ritardi nel saldare le fatture rappresentano una cartina di tornasole delle difficoltà del sistema produttivo italiano. Una situazione che, però, negli ultimi anni sta cambiando grazie alla diffusione dei nuovi strumenti di Finanza Alternativa (FinTech). Tra quelli che stanno ottenendo maggior successo spicca l’Invoice Trading, ovvero la cessione a terzi di una fattura commerciale contro un corrispettivo in denaro, realizzata sul web attraverso una piattaforma. Questa modalità di finanziamento del capitale circolante è stata introdotta circa tre anni fa in Italia e negli ultimi mesi ha ottenuto un successo esponenziale. A concorrere al suo successo due fattori in particolare: da un lato, la tendenza “patologica” delle aziende italiane a pagare in ritardo; dall’altro le difficoltà crescenti di accesso ai tradizionali canali di credito bancario per le imprese del Bel Paese, in particolare le PMI. L’Invoice Trading consente alle aziende che hanno bisogno di liquidità in breve tempo di proporre attraverso le piattaforme le proprie fatture per ottenere un corrispettivo sull’importo del documento da parte degli investitori che operano sulla piattaforma. Ovviamente, a fronte dell’operazione, che per l’azienda cedente rappresenta un ingresso di cassa, gli investitori ottengono una remunerazione.
Come funziona l’Invoice Trading
La cessione delle fatture avviene attraverso una piattaforma online. Alcuni di questi portali sono in grado di compiere in brevissimo tempo stime sulla solvibilità reale della fattura e assegnare al documento proposto in acquisto una valutazione di sintesi (scoring rating), che sarà ovviamente più elevato per le fatture che offrono la maggior probabilità di essere saldate nei termini. Una volta accettata dal sistema, la fattura viene proposta agli investitori attraverso la piattaforma di Invoice Trading.
Secondo i dati rilevati dall’ultimo Osservatorio sul CrowdInvesting del Politecnico di Milano, l’investitore che acquista la fattura anticipa all’azienda creditrice in media un importo pari all’85-90% del corrispettivo, con il saldo che sarà liquidato alla scadenza effettiva del documento commerciale. L’Invoice Trading rappresenta un metodo efficace per ottenere in brevissimo tempo liquidità utile per finanziare il capitale circolante a un costo tutto sommato contenuto. Un’opzione che si rivela particolarmente vantaggiosa soprattutto per i responsabili finanziari e i CFO delle PMI, le aziende che più di altre sperimentano difficoltà a reperire liquidità sui tradizionali canali bancari.