Tecnofinanza, cioè “la finanza che prospera grazie alle nuove tecnologie”. La definizione dell’enciclopedia Treccani rende bene l’essenza del fintech: un universo innovativo che guadagna progressivamente spazio nelle pagine economiche dei giornali per la rapidità con cui le aziende del comparto stanno cambiando il mercato.
Ma accanto all’innegabile connotazione di modernità, non è possibile ignorare che molte delle opportunità offerte si basano su concetti classici e ben noti a tutti i CFO. La differenza rispetto al passato? La fanno l’utilizzo intensivo di big data, il ruolo chiave riservato all’Intelligenza Artificiale e, naturalmente, quello delle app.
La tecnofinanza, insomma, può rappresentare un’opportunità in più anche per i professionisti e i manager delle piccole e medie imprese. Vediamo perché.
Tecnofinanza: ottenere liquidità quando i canali tradizionali non bastano
Il credit crunch non si è esaurito con la crisi del 2008, come ben sanno gli imprenditori che bussano quotidianamente alle porte delle banche. La stretta ai finanziamenti si è solo parzialmente allentata con la ripresa di metà decennio. Ottenere liquidità è ancora relativamente difficile per moltissime PMI: gli studi indicano che i fondi spesso arrivano, per usare un’espressione sintetica ma efficace, a chi non ne ha bisogno. Gli effetti di Covid19 sul sistema economico non hanno certo contribuito a migliorare il quadro.
La tecnofinanza può facilitare l’ottenimento di fondi in due modi.
- Da una parte, favorendo l’incontro tra domanda e offerta tramite piattaforme che consentono un match rapido. Dalle ICO al factoring, dal crowdlending al crowdfunding, l’elenco delle opportunità è lungo.
- Dall’altra, contribuendo a migliorare la prevenzione dei rischi: come i servizi di due diligence, che aumentano la fiducia complessiva del sistema economico e sono in grado di “oliare” i meccanismi riducendo l’asimmetria informativa.
Valutare l’affidabilità di clienti e fornitori
In Italia il 44% delle fatture è saldato dopo la scadenza. Chi fa impresa sa bene che i tempi di pagamento sono una variabile decisiva di cui tenere conto nella pianificazione finanziaria.
In che modo la tecnofinanza può aiutare le aziende? Anche tramite una serie di servizi volti a valutare l’affidabilità di clienti e fornitori in maniera semplice e veloce. Chiaramente, non è possibile evitare rischi in senso assoluto; ma oggi si possono interrogare velocemente e a costi contenuti potenti database in grado di raccontare, ad esempio, la storia creditizia dei partner. Ciò consente di fidelizzare e premiare i fornitori virtuosi scegliendo in anticipo con chi lavorare.
Tecnofinanza e nuove opportunità di investimento
Individuazione delle opportunità migliori sul mercato italiano e internazionale, selezione e valutazione, esecuzione e monitoraggio dei risultati: tutto in pochi click, da qualunque dispositivo e ventiquattro ore al giorno grazie a tool specifici e modulari. La tecnologia sta rendendo automatiche buona parte delle attività routinarie, non ultima quella di scouting. E nel prossimo futuro, grazie al machine learning, potrebbe spingersi persino oltre. Warren Buffet, l’“oracolo di Omaha”, resterà probabilmente un modello irraggiungibile, ma i roboadvisor hanno dimostrato di essere rapidi e instancabili. E, soprattutto, meno costosi.
La tecnofinanza riduce i costi di intermediazione
Riducendo i costi di intermediazione, i servizi finanziari e di consulenza diventeranno progressivamente sempre più appetibili anche per portafogli più piccoli. Non solo. Una platea di piccoli risparmiatori fino a oggi esclusa dal risparmio gestito potrebbe essere interessata a investire cifre ridotte in prodotti alternativi studiati su misura. Prodotti che possono comprendere – perché no? – realtà meno blasonate, ma ad alto potenziale. Per i CFO delle aziende che hanno una buona idea, anche quelle più giovani, potrebbe, pertanto, diventare più facile farsi finanziare. Ma anche incassare rapidamente liquidità in caso di bisogno, grazie a strumenti come l’anticipo fatture.
Tecnofinanza e risparmio di tempo
Uno degli “effetti collaterali” più piacevoli della tecnofinanza è il risparmio di tempo dedicato alla gestione delle attività di routine e alla produzione di reportistica. Ore che possono essere dedicate a occuparsi del core business, oppure, semplicemente, liberate per interpretare il proprio ruolo in maniera più rilassata. Perché quando lo stress aumenta, la qualità delle decisioni peggiora. Report puntuali, precisi e immediatamente disponibili aiutano il CFO a prendere decisioni informate motivandole in maniera chiara ai colleghi. Un bel vantaggio, non c’è che dire.