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Mancanza di liquidità, 4 consigli per gestirla

La mancanza di liquidità è un problema che numerose aziende si trovano ad affrontare. Diverse possono essere le cause, ma la cosa certa è che colpisce soprattutto le imprese di piccole e medie dimensioni. Con le misure contenitive dettate dall'emergenza sanitaria e le conseguenti ripercussioni economiche, è aumentato notevolmente il tasso di incidenza di questo problema, ma nel panorama finanziario sono emersi anche nuovi attori, fintech, che si propongono proprio alle PMI come soluzione alternativa alle banche per affrontare le criticità legate al cash flow.

 

Crisi economica per tutti, crisi di liquidità per le PMI

Secondo i dati Istat, a seguito dell'emergenza sanitaria la crisi economica ha colpito duramente il sistema produttivo italiano e il 51,5% delle imprese prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020 con presumibili ripercussioni successive.

Si tratta soprattutto di piccole e medie imprese quelle che soffrono maggiormente al di là del settore a cui appartengono. È considerevole anche la percentuale di aziende, il 38%, che segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività, e le microimprese sono le più colpite, anche se tutte le aziende si stanno preparando a una contrazione del fatturato a causa della riduzione della domanda nazionale ed estera.

 

4 consigli per affrontare la mancanza di liquidità

Sebbene la pandemia abbia acuito il problema, sono molte le aziende che si trovano anche in tempi normali a dover gestire problemi legati al cash flow. È importante imparare a identificarli e a gestirli per mettersi in una posizione di maggiore sicurezza nel momento in cui intervengono fattori esterni, come il Covid-19, ad affossare il mercato.

Ecco quindi alcune indicazioni generali per affrontare, o per evitare di dover affrontare, la mancanza di liquidità.

 

  1. Se è dovuta a delle spese generali troppo alte, magari sfuggite di mano durante una repentina crescita del business, è bene passare in rassegna tutte le voci di uscita per comprendere quali sono davvero essenziali e quali invece possono essere tagliate, quali contribuiscono alle nostre entrare e quali non forniscono valore aggiunto.
  2. Se è legata a un investimento troppo elevato nell’inventario, possiamo dedicare un po' di tempo per rivederne la gestione. Soprattutto nelle aziende più piccole si tratta di individuare un equilibrio davvero molto delicato, perché un inventario troppo ristretto può creare ritardi negli ordini mentre uno troppo ricco delle costose eccedenze.
  3. Se i bassi margini di guadagno sono la causa di problemi di liquidità, cosa che accade soprattutto in settori molto competitivi, è possibile scegliere tra due strade: rivolgersi a un esperto di finanza per farsi valutare il business o sviluppare una nuova strategia che porti profitto iniziando con il non sottoprezzare prodotti e servizi.
  4. Se è un ordine esageratamente grosso dimensionato ad aver messo un'azienda in difficoltà perché non ha le risorse per eseguirlo mentre porta avanti il resto delle attività, si può cercare di persuadere i clienti ad accordare credito fino al momento della consegna oppure ricorrere al finanziamento dell’ordine d’acquisto che aiuta a pagare le spese dei fornitori.

 

Smobilizzo crediti per gestire meglio il cash flow

A creare problemi di liquidità alle imprese anche in questo momento di particolare difficoltà economica sono però soprattutto i ritardi nei pagamenti. Lo conferma il sondaggio condotto durante l'emergenza Covid-19 da Api (Associazione Piccole e Medie Industrie) dal titolo “Liquidità, le PMI lanciano un SOS (?)”. A quanto emerge il 74% degli imprenditori valutava positivamente la liquidità della propria azienda prima del Covid-19, ma oggi il 65% dello stesso campione reputa negativa la propria situazione sul fronte delle risorse.

Un altro dato significativo è quello relativo alle opzioni che un'azienda con problemi di mancanza di liquidità ha a propria disposizione: il 64% delle PMI intervistate giudica negativamente le informazioni e il supporto fornito dall’istituto di credito, con il 74% che non ha riscontrato corrispondenza tra le informazioni in suo possesso sul Decreto Liquidità e quelle ricevute dalla banca.

In questo scenario, conquistano un ruolo decisivo le soluzioni proposte dal settore fintech, in primo luogo l’Invoice Trading che porta molteplici vantaggi, primo fra tutti quello di non creare debito in capo all’azienda con la cessione delle fatture, e quindi di non appesantirne il bilancio e la centrale rischi.

Per ottenere liquidità con questo meccanismo, un'azienda cede le fatture commerciali dei propri clienti attraverso una piattaforma online specializzata a un investitore terzo che le anticipa il corrispettivo al netto della sua remunerazione.

Questo veloce, semplice strumento per lo smobilizzo del capitale permette alle PMI di risolvere i problemi di mancanza di liquidità, ma anche di prevenirli senza necessità di garanzie e senza segnalazione alla Centrale Rischi del circuito bancario, beneficiando anche di una eccezionale trasparenza dei costi. I vantaggi sono ancora maggiori se si sceglie la cessione pro-soluto, in cui l'impresa assieme alle fatture “cede” alla piattaforma anche il rischio di insolvenza del proprio cliente.

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