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Esposizione debitoria: come sostenere la tua supply chain con il reverse factoring

Una soluzione fintech alternativa che consente di trarre beneficio dallo standing creditizio dell’azienda a capo, con una conseguente riduzione dei costi e l’ottimizzazione dei flussi finanziari lungo tutto la filiera.

L’esposizione debitoria di filiera: un effetto moltiplicatore a cascata

L’esposizione debitoria delle imprese e la conseguente riduzione del circolante crescono in modo evidente lungo tutta la filiera dei fornitori. A ogni snodo si genera un effetto moltiplicatore che amplifica il problema sia a livello complessivo che sui singoli protagonisti. Invece, in un’efficiente catena di processo che preveda la sistematica cessione dei crediti, le aziende fornitrici vedono di fatto azzerato il proprio tempo medio d’incasso, rigenerando i meccanismi interni positivi di un costante flusso di liquidità.

Le aziende si trovano, soprattutto in questo momento, di fronte a problemi strutturali che incidono in modo evidente sulla liquidità e sulla conseguente gestione dei propri flussi di cassa:

  • i tempi di pagamento dei debiti commerciali che, benché in calo, si attestano sempre su valori medi di oltre 90 giorni;
  • le moratorie e le garanzie statali già scadute o in scadenza, che dreneranno quella liquidità essenziale al capitale di funzionamento;
  • l’attuale situazione geopolitica e post pandemica;
  • i nuovi criteri più restrittivi in materia di classificazione economica delle imprese e gli investimenti necessari per adeguarsi alle nuove norme ESG e per sostenere la svolta digitale.

Quanto conta il mercato della Supply Chain Finance nell’esposizione debitoria

Tra le soluzioni di cui dispone l’impresa per il finanziamento di debiti commerciali, crediti e scorte che ne definisce il capitale circolante risulta fondamentale il ruolo delle relazioni che l’azienda ha costruito nel tempo con gli altri attori della propria filiera.

Questo meccanismo può essere, come abbiamo visto, dannoso in caso di effetto moltiplicatore dell’esposizione debitoria. Tuttavia, può essere virtuoso se inserito in una catena di processo che passi per la cessione dei crediti di filiera tramite soluzioni di finanza alternativa.

Stiamo parlando di soluzioni di Supply Chain Finance, un settore che nel 2021, secondo l’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, ha determinato un mercato potenziale da quasi 500 miliardi di euro. Una buona fetta di questo mercato viene gestita dal factoring, ma a crescere in modo particolarmente significativo sono il confirming e il reverse factoring, quest’ultimo che si attesta a 7,2 miliardi di euro con un aumento del 14%.

Come mitigare l'esposizione debitoria: la finanza alternativa di filiera

Il panorama delle imprese italiane è costituito in ampia misura da piccole o piccolissime imprese che riscontrano maggiori difficoltà di accesso al credito tradizionale. Il ricorso a liquidità alternative, più flessibili e con costi spesso ridotti o comunque maggiormente trasparenti di processo mediante piattaforme fintech, facilita i controlli e riduce quindi le criticità di sistema.

Applicata lungo i processi di Supply Chain, la finanza alternativa consente di rimuovere o quantomeno ridimensionare diversi ostacoli per le aziende quali:

  • trasformazione del debito/credito da commerciale a finanziario;
  • concentrazione dei rischi nelle singole esposizioni che limitano la concessione del credito;               
  • mancanza di interazione tecnologica tra fornitori e capo filiera;
  • lentezza nei processi decisionali.

Esposizione debitoria e reverse factoring: il merito creditizio del capo filiera garantisce i fornitori

Il reverse factoring è uno specifico canale di finanziamento alternativo che rende possibile un’agilità maggiore nei processi decisionali e operativi grazie alla possibile interazione tecnologica diretta tra tutti gli operatori della filiera. Le aziende a capo possono garantire ai propri fornitori servizi innovativi, integrati con i loro ERP, in grado di ottimizzare il capitale circolante.

Inoltre, operando con strutture non assoggettate alla segnalazione nella Centrale Rischi, tutti i livelli della filiera possono evitare un’inconveniente: trasformare il proprio debito di fornitura in debito finanziario, con le conseguenti implicazioni in termini di posizione finanziaria netta.

In sostanza, il reverse factoring estende il merito creditizio dell’azienda leader a tutti i fornitori a prescindere dalla loro dimensione – a volte, sono proprio le aziende più piccole che hanno minori possibilità di ottenere credito e liquidità. Infine, la possibilità di muoversi con un interlocutore integrato consente all’intera filiera di ridurre i costi operativi e di consolidare le relazioni all’interno del sistema tra tutti i fornitori.

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